Cosa farà Gianluigi Buffon “da grande”? Ce lo chiediamo da quando l’estate scorsa ha finito la sua carriera da calciatore ed è entrato nello staff della nazionale.
Il portiere più forte della storia è pronto a iniziare una nuova vita con delle possibilità molto interessanti ad aprirsi di fronte alla sua strada.
Nato a Carrara il 28 gennaio del 1978 viene notato dal Parma quando ha appena 13 anni e gioca nel Bonascola. Una carriera iniziata da centrocampista che lo ha portato poi a finire tra i pali. Nel 1995 arriva il debutto a 17 anni in Serie A contro il Milan, in una sfida dove riuscì a tenere la porta inviolata. Poco dopo arriva la prima partita in nazionale quando scende in campo in Russia in una gara sotto la neve.
La squadra a cui ha maggiormente legato la sua carriera rimane però la Juventus dove ha giocato dal 2001 al 2018 e poi ancora dal 2019 al 2021 con in mezzo un anno al Paris Saint German. Le ultime due stagioni le ha vissute romanticamente in Serie B con la maglia dei gialloblù. Oggi però il suo ruolo tra i pali è finito e sta costruendo quello che dirà il suo futuro dietro una scrivania. Le ultime dichiarazioni sono abbastanza chiare.
Gigi Buffon, le sue parole stupiscono
Gigi Buffon ha parlato del suo futuro ai microfoni di Repubblica, svelando quelle che sono le interessanti prospettive legate al suo mestiere. Lo ha fatto senza giri di parole, spiegando quelle che sono le sue preferenze.
Il numero uno dei numeri uno ha spiegato: “Come vedo il mio futuro? Diciamo da direttore sportivo? Da dirigente? Metto il punto di domanda, ancora, ma comunque all’altezza della situazione nelle cose che mi piacciono. Di sicuro voglio essere operativo, non mi piace rimanere passivo”.
Insomma, nessun ruolo di rappresentanza per Gigi che vuole dire la sua e avere potere decisionale. Inutile negare che i tifosi della Juventus sono tutti schierati dalla sua parte e sognano di vederlo tornare in bianconero anche se dietro una scrivania.
Sarebbe il secondo ritorno a Torino, ma pare che questo prima o poi accadrà per forza per l’infinito legame che unisce l’ex portiere a una piazza dove è stato veramente leggenda.