Momento particolare per la Ferrari, tra le difficoltà ad inseguire la Red Bull e le aspirazioni di nuovi successi: arrivano accuse durissime
Una storia costellata di successi a livello motoristico, quella della Ferrari, caratterizzata però non soltanto dalle vittorie, ma anche da difficoltà e da lunghi periodi di astinenza. Come quello che sta vivendo attualmente la scuderia di Maranello, a secco di successi nel Mondiale di Formula Uno dal 2008.
La Rossa sta tentando di rilanciarsi dopo anni difficili, al muretto la presenza del team principali Frederic Vasseur qualche risultato da questo punto di vista lo sta dando. Il duro lavoro ha dato esiti positivi in questo inizio di stagione.
Non abbastanza per impensierire la Red Bull, questo è vero, ma è arrivata la prima vittoria stagionale in Australia e finora, tranne che in Cina, la vettura è stata sempre da podio. La speranza è assistere a una ulteriore crescita che possa portare presto a una nuova era di successi, come quella sperimentata nei primi anni Duemila.
C’è grande attesa per l’arrivo di Hamilton nel 2025, che potrebbe essere seguito da quello di un altro fuoriclasse come Adrian Newey nel team progettistico. Il tutto potrebbe portare al rilancio, unitamente al cambio di regolamenti nel 2026. Ma quando si parla di Ferrari le polemiche non mancano mai.
Non parliamo di quanto sta avvenendo in pista, quanto al di fuori, con il recente film su Enzo Ferrari, a firma del regista Michael Mann, che ha suscitato pareri discordanti.
La figura del ‘Drake’ è leggendaria nel mondo dei motori e non solo ed è stata ripetutamente trattata da questo punto di vista. Mann ha scelto una prospettiva piuttosto particolare, parlando di uno dei periodi più difficili della sua vita.
L’ambientazione è relativa al 1957, tra il rischio della bancarotta della scuderia e la crisi coniugale di Ferrari con la moglie Laura, prima del grande rilancio di immagine con la Mille Miglia. Il giornalista Italo Cucci, a ‘Radio Napoli Centrale’, ha rilasciato dichiarazioni al veleno sulla pellicola: “Quel film è stata una boiata, un oltraggio al personaggio”.
“Hanno parlato di un momento negativo della sua vita restituendone una immagine che non corrisponde alla realtà. Io l’ho conosciuto, gli sono stato accanto, ho scritto un libro sulle sue confidenze, quel film è un’altra cosa”.
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