Uno dei più grandi scalatori della storia del Giro è venuto a mancare. Era vicentino e aveva 87 anni. La sua carriera è costellata di successi
È stato certamente uno dei nomi più iconici della storia del Giro d’Italia, pochi altri risplendono con la sua stessa luce. Stiamo parlando di Imerio Massignan, “L’angelo del passo Gavia”.
È stato protagonista di una delle più grandi ed epiche gesta della Corsa Rosa, una vera e propria leggenda. Purtroppo, ci ha lasciati all’età di 87 anni. Tutti gli appassionati di ciclismo, ma non solo, ne piangono la scomparsa.
Era il 1960 quando Massignan decise che il suo nome dovesse essere ricordato per sempre. Affrontò una tormenta di neve sul passo Gavia, proprio durante il Giro d’Italia. Nonostante le condizioni meteorologiche a dir poco avverse, Massignan è riuscito a sfidare e battere il gelo, giungendo per primo in vetta.
Aveva contro avversari del calibro di Charly Gaul e la maglia rosa Jacques Anquetil, che però non avrebbero potuto fare altro che arrendersi di fronte all’Angelo del Gavia. Avrebbero, perché purtroppo una sfortunata triplice foratura in discesa e la mancanza di assistenza dell’ammiraglia gli impedirono di conquistare la vittoria. Sarebbe stata la cosa più giusta e un grande riconoscimento per la sua carriera. Inoltre, avrebbe potuto cambiare il destino della corsa.
Nel corso della sua carriera, comunque, Massignan ha regalato ai propri tifosi momenti di grande gioia che resteranno scolpiti per sempre nella storia. Dal trasferimento nella terra di Fausto Coppi alla fine degli anni ’60, alla presenza costante sulla scena della Milano-Sanremo. Sempre e comunque sorridente e appassionato. La sua carriera da professionista va dal 1959 al 1970. Ha gareggiato con i migliori del ciclismo mondiale e ha rappresentato squadre come Legnano, Carpano, Ignis e Bianchi.
I successi di Massignan non si limitano solo al Giro d’Italia. Fu infatti ben due volte il re degli scalatori anche al Tour de France, nel 1960 e nel 1961. Ha dimostrato la sua versatilità e la sua determinazione anche sui tornanti alpini. Memorabile è stata la sua prestazione al Giro di Lombardia nel 1961, quando ha affrontato il terribile Muro di Sormano, senza mai mettere piede a terra.
Oltre a essere stato un campione per le strade, Massignan si è distinto anche ai Campionati del Mondo e in altre importanti competizioni mondiali. Si è spento proprio il giorno in cui il Giro d’Italia ha preso il via quest’anno. Martedì 7 maggio il funerale, a Silvano d’Orba, luogo che ha rappresentato la sua casa e il suo rifugio durante tutti gli anni della sua vita.
Lo ha ricordato La Gazzetta dello Sport e ovviamente anche l’organizzazione del Giro d’Italia, ma pure noi ci uniamo alle condoglianze per la famiglia di Imerio Massignan, salutando con grande affetto e ammirazione. Un campione che resterà per sempre nei nostri cuori.
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