Sono giorni all’insegna della nostalgia per coloro i quali hanno amato il tennis di Nadal: si è commosso perfino lui
Tutti lo sanno, ma nessuno osa dirlo a voce alta. Perché non è facile accettare il fatto che da qui a breve il tennis si ritroverà improvvisamente orfano di un altro dei più grandi campioni che si siano mai visti nel circuito maggiore. Abbiamo ‘perso’ Roger Federer e adesso stiamo per ‘perdere’ anche il suo amico e antagonista per antonomasia, il mancino più forte di tutti i tempi: Rafael Nadal.
Al suo arrivo a Roma, dove ha già svolto il primo allenamento in vista degli Internazionali d’Italia, gli è stata riservata un’accoglienza inimmaginabile. E il campione di Manacor era visibilmente commosso, sebbene arrivasse da una settimana che, a livello di emozioni, era stata già piuttosto intensa. Il pubblico del Mutua Madrid Open gli ha reso omaggio in tutti i modi possibili, scatenando la commozione del diretto interessato e, più in generale, di tutti gli appassionati di tennis.
Tra i tributi più emozionanti vale la pena citare quello che ha avuto come cornice il Manolo Sanata Stadium: nei giorni del Masters 1000 alla Caja Magica, il pubblico di casa ha affisso sulle tribune 5 bandiere, tanti quanti sono i titoli che il pluricampione Slam ha vinto, appunto, a Madrid. La scritta “Gracias, Raga” ha accompagnato questo addio così commovente e nostalgico, che ha commosso tutti. Incluso Andy Roddick, che ne è stato così toccato da averne parlato all’interno del suo podcast.
In Served with Andy Roddick, l’ex tennista statunitense si è lasciato andare a delle riflessioni un po’ malinconiche su quello che è accaduto nei giorni scorsi a Madrid.
“Mi è venuta la pelle d’oca – ha detto in riferimento all’ultimo ballo di Nadal alla Caja Magica – È entrato in campo sistemando come sempre le bottiglie, la sua borsa e prestando attenzione a tutti i suoi dettagli. Il pubblico era sempre pronto a incitarlo e urlava: ‘Rafa, Rafa, Rafa’. Sono sicuro al 1000% che si sia sentito amato e supportato questa settimana. Ha meritato questo omaggio, è stata una celebrazione di tutto quello che ha fatto. La cerimonia successiva è stata grandiosa, ce lo aspettavamo”.
“Anche la sua reazione è stata perfetta – ha aggiunto ancora Roddick – La preparazione di Rafa, considerando quello che il suo corpo può sopportare, è stata da dieci; così come il comportamento del pubblico che ha tifato per lui ma rispettato i suoi avversari”. E se già è andata così, non osiamo immaginare cosa il pubblico internazionale organizzerà in suo onore quando scoccherà l’ora dell’addio definitivo…
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