È stato presentato subito ricorso a seguito della decisione del principale organo di giustizia italiano: classifica ora cambia
Dall’inizio della stagione sono stati davvero numerosi gli interventi da parte degli organi di giustizia federali in merito alla condotta di molte società di calcio. In particolar modo, le attenzioni dell’autorità giudiziaria competente si concentrano quasi sempre sulla condotta di società facenti parte del mondo dilettantistico.
Poche ore fa il Collegio di Garanzia del Coni, ultimo grado di giudizio dell’ordinamento sportivo italiano, ha respinto il ricorso presentato dalla società di Eccellenza in merito a un provvedimento datato agosto 2023 e basato su una penalizzazione di ben 9 punti in classifica, che la società in questione ha dovuto scontare durante il campionato appena terminato.
Niente da fare dunque per l’Asd Canosa Calcio 1948, formazione facente parte del Girone A del campionato d’Eccellenza: il Collegio del Coni ha respinto il suo ricorso presentato nel settembre 2023, a un mese di distanza circa dall’ufficializzazione della penalità nei suoi confronti.
Sono nove punti e tali rimarranno. Anche se la classifica non cambierebbe comunque, dato che il campionato è già terminato, il presidente Alessandro Di Nunno ha voluto comunque presentare un nuovo ricorso al fine di tutelare l’immagine della squadra.
Dallo scorso 28 settembre, i tifosi della formazione pugliese sono col fiato sospeso, visto che hanno affrontato un’intera stagione avendo sul groppone ben nove punti in meno rispetto alle altre.
Il Canosa Calcio, stando all’accusa, avrebbe dichiarato di aver incassato un valore monetario dalle sponsorizzazioni del tutto superiore rispetto a quello reale. Da qui è partita un’inchiesta che è terminata nell’agosto 2023, a pochi giorni dall’inizio del nuovo campionato. L’inchiesta ha preso di mira tra l’altro tre membri della società.
Nel suo provvedimento la Corte d’Appello federale aveva inibito infatti tre membri di punta dell’allora dirigenza pugliese: l’ex presidente Giuseppe Tedeschi (inibito per quattro anni), l’ex vice presidente Nicola Pellegrino (inibito per due anni) e l’ex direttore generale Giovanni Petruno (inibito anch’egli per due anni).
La società pugliese, a poche ore di distanza dal respingimento del ricorso, in un comunicato ha scritto di “ritenere doveroso presentare una nuova istanza per fatti verificatosi in una gestione societaria precedente all’attuale, al fine di tutelare gli interessi della società che ha concluso il campionato di Eccellenza con 40 punti“.
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