L’infortunio all’anca di Jannik Sinner continua a tenere banco nei discorsi degli addetti ai lavori: la parola passa a due esperti del settore
Non si parla d’altro. L’attesa intorno alla partecipazione di Jannik Sinner agli Internazionali d’Italia – con relativa possibilità, in caso di vittoria finale, di scalzare Novak Djokovic dal trono del ranking mondiale – era talmente alta che quando si è saputo che il tennista altoatesino non avrebbe partecipato al torneo, tantissimi tifosi si sono visti crollare il mondo addosso.
Considerando poi che lo stesso Jannik aveva più volte dichiarato di tenere particolarmente alla kermesse del Foro Italico, il fatto di non esser riuscito a giocare per il persistere del problema all’anca ha davvero messo in allarme tutti. ‘E se fosse un infortunio grave?‘ si chiedono con terrore molti. ‘E se non riuscisse a partecipare non solo al Roland Garros, ma anche alle Olimpiadi?‘, ipotizzano spaventati i suoi fans e non solo.
Se in un primissimo momento il ritiro dal torneo di Madrid, in cui sembrava ci fossero delle possibilità più che concrete di andare avanti fino all’ultimo atto, era sembrato quasi un esercizio di eccessiva prudenza, la rinuncia a Roma ha lasciato intendere chiaramente qualcosa di diverso. Le stesse parole del campione altoatesino sono state chiare al riguardo.
“Di sicuro se il problema non è curato al 100% mi fermo ancora, non ho voglia di buttare via tre anni di carriera in futuro. Non ho fretta. Curare il corpo è molto più importante di tutto“, ha avuto modo di dire Jannik nel corso della conferenza stampa tenutasi a Roma assieme al numero uno della FITP Binaghi.
Ai microfoni del portale Mowmag hanno successivamente parlato il luminare Michele Zasa, direttore sanitario della Clinica Mobile e l’esperto di problemi all’anca Alberto Fioruzzi. I due, con i relativamente pochi elementi a disposizione, hanno provato a tracciare un quadro della situazione in essere.
“Jannik non ha preferito entrare nei dettaglio ma si è capito subito che fosse qualcosa di serio. È verosimile, visto che, non ha subito particolari traumi, che possa essere un problema di sovraccarico, legato a tessuti molli e alle strutture che circondano l’articolazione dell’anca”, ha esordito Zasa.
Gli ha fatto poi eco Fioruzzi, che si è concentrato sulle possibili conseguenze a medio-lungo termine: “Potrebbe essere un problema di usura e di iniziale artrosi dell’anca, ma ovviamente usiamo il condizionale. Precludere una carriera lunga? Potenzialmente sì ma non siamo neanche sicuri che il problema sia quello, magari è solo un’infiammazione dell’articolazione e non artrosi. Fare sport è molto importante, perché ha una serie di benefici sulla salute ma il calendario serrato mette a rischio l’organismo a livello di usura e si esagera”, ha concluso l’esperto.
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