Continua la crisi senza fine di Novak Djokovic, che sembra lontano parente del fuoriclasse ammirato fino a qualche mese fa
Semifinale in Australia, dove non perdeva un match da 6 anni e da 33 partite consecutive. Eliminazione ai sedicesimi di finale di Indian Wells per mano dell’allora numero 123 del mondo – in tabellone in qualità di ‘lucky loser’ poi – Luca Nardi. Fuori in semifinale a Monte Carlo per mano di Casper Ruud, che mai lo aveva battuto in carriera. Per finire, amaro dulcis in fundo, l’inopinata sconfitta di Roma, patita per mano di Alejandro Tabilo, numero 32 del mondo, che lo ha battuto in due set facili facili.
Nel mezzo, come se non bastasse, la rinuncia ad importanti tornei come quelli di Miami, di Barcellona e di Madrid. Dei forfait giustificati con la legittima necessità di prepararsi al meglio in vista del prestigioso appuntamento di Parigi, Major nel quale ora Novak Djokovic, il tennista più vincente di tutti i tempi, dovrà obbligatoriamente arrivare almeno in finale se vuole conservare lo scettro di numero uno del ranking mondiale.
Insomma, a scorrere, come abbiamo appena fatto, i risultati del 2024, non sembra di parlare del cannibale che appena qualche mese fa dominava il circuito con 3 vittorie su 4 Major e con le ATP Finals messe in cascina a Torino, in una finale in cui il serbo dominò il nostro Jannik Sinner. Eppure… Eppure sembra che i quasi 37 anni sulle spalle del nativo di Belgrado ora pesino come un macigno. Come un qualcosa che impedisce al campione di tornare a fare il campione.
Djokovic, la sentenza è durissima: “È la controfigura di se stesso”
Intervistato dal portale Mowmag, l’esperto analista del mondo del tennis Lorenzo Cazzaniga ha dato la sua interpretazione dei fatti a proposito dell’inaspettata crisi che ha colpito il 24 volte campione Slam. Un’analisi lucida, di fronte alla quale Nole può rispondere solo in un modo. Reagendo. Vincendo. Come ha praticamente sempre fatto nel corso della sua impareggiabile carriera.
“Nole a Roma è stato veramente tragico. È dall’inizio della stagione che Djokovic sta giocando molto male rispetto ai suoi standard. Credo che sia rimasto un po’ fermo a quei tre match point mancati contro Sinner nella finale di Coppa Davis. Perché fino alle ATP Finals ha giocato un tennis splendido. Anche là ha mancato quell’occasione e si è presentato all’inizio di questo 2024 giocando in maniera molto di sotto dei suoi standard, sia all’Australian Open, che nel resto dell’annata”, ha esordito.
“Mi sembra che manchi uno degli aspetti per lui fondamentali, che sono le gambe. Sembra che il fisico, in questo momento così tanto curato, non lo sorregga per questi livelli. Quindi arrivi a perdere anche da Tabilo, che ha giocato un bellissimo match. Djokovic sembra la controfigura di sé stesso. Ma è strano, perché pensavo che con le assenze forzate di Alcaraz e Sinner lui scorgesse un ulteriore stimolo. Si sarebbero aperte per Novak ancora più possibilità”, ha concluso Cazzaniga.