È arrivata un’altra rivoluzione in Serie A, che cambierà molte cose nei prossimi mesi, anche nei programmi della società: i tifosi non se l’aspettavano
Da tempo, si parla di quanto si sia abbassato il livello della Serie A rispetto agli anni ’90 e ai primi 2000, in cui i nostri club dominavano in Europa e nel mondo. In realtà, le ultime due stagioni hanno dimostrato che possiamo essere molto competitivi, nonostante le possibilità economiche non sia le stesse di molti campionati, su tutti la Premier League.
Con cinque finali europee conquistate in tre anni, non possiamo lamentarci, ma bisogna comunque migliorare per garantire alle società le migliori condizioni possibili per far bene e tornare ad alzare il livello, magari anche per tornare ad attirare i migliori campioni in circolazione.
Per questo, è importante garantire le giuste regole, che possano consentire alle società di non avere troppi limiti, anche per restare al passo rispetto all’estero. In tal senso, si è discusso tante volte nel corso del tempo della norma per il tesseramento degli extracomunitari, che d’ora in poi non dovranno essere più due, di cui uno in sostituzione. La novità ha lasciato di stucco molti tifosi e cambierà anche le dinamiche sul calciomercato.
Serie A, cambiano le regole per gli extracomunitari: l’annuncio di Casini
Lorenzo Casini, presidente della Lega Serie A, ha dato la notizia a margine dell’ultimo Consiglio federale: “Erano oltre 10 anni che non veniva accolta una richiesta: si è deciso di adeguare il numero di extracomunitari che possono arrivare in Italia ogni anno”.
E poi ha comunicato anche i dettagli su come è cambiata la norma: “Saranno due slot extracomunitari senza vincolo di sostituzione. Ringrazio l’Aic, che ha compreso l’esigenza delle squadre e mostrato apertura”. Ciò darà maggiore libertà d’azione ai club, anche nell’ottica di allungare le rose per via dei tanti impegni sul campo.
Inoltre, è importante sottolineare che all’estero le maglie sono ancora più larghe: in Francia si possono acquistare quattro extracomunitari, in Germania non hanno limiti, in Spagna si fermano a tre, per fare degli esempi concreti. Di sicuro, come ha fatto capire anche Casini, ora gli alti ranghi della politica del calcio si concentreranno anche sui vivai e sui giovani formati, per far sì che siano un serbatoio sempre più importante per tutti i club, a ogni livello.