Fernando Alonso non ha la minima intenzione di ritirarsi. E dopo il rinnovo con l’Aston Martin giungono altre importanti novità
L’Aston Martin sta programmando il futuro. Il primo tassello, forse il più importante, è il rinnovo di contratto siglato qualche settimana fa da Fernando Alonso che smentendo le tante voci diffusesi in merito ade un suo imminente ritiro si è legato per i prossimi anni alla scuderia britannica.
L’altra novità, altrettanto rilevante, è l’intesa raggiunta con la Honda che dal 2026 diventerà partner ufficiale dell’Aston Martin.
Proprio l’avvento della casa motoristica giapponese potrebbe avere importanti ripercussioni anche nella scelta del pilota da affiancare all’ex bicampione del mondo. Secondo quanto riportano alcuni media spagnoli la conferma di Lance Stroll a fianco di Alonso è sempre più in bilico.
Gli stessi vertici della Honda, con in testa il presidente Koji Watanabe, hanno di fatto aperto alla possibilità di avere all’Aston Martin un pilota giapponese. E in questo momento solo un giovane talento dagli enormi margini di miglioramento come Yuki Tsunoda ha le caratteristiche e le qualità per correre ad alti livelli a fianco di Alonso.
Non è un caso che Watanabe, nel rispondere a una precisa domanda in merito, abbia aperto le porte dell’Aston Martin griffata Honda all’attuale pilota della Racing Bulls: “So che Stroll è stato confermato, ma potrebbero esserci altre opzioni“. Chiaro, anche se non esplicito, il riferimento a un ingresso potenziale del suo connazionale.
Alonso, perché l’arrivo di Tsunoda al suo fianco è possibile: tutti i dettagli
Tra l’altro a giocare un ruolo importante in un’eventuale trattativa potrebbe essere il rapporto di reciproca simpatia e stima tra i due possibili, futuri compagni di squadra. Qualche tempo fa Alonso ha postato uno scatto sui suoi profili social che lo ritrae insieme a Tsunoda con tanto di commento del giovane talento giapponese.
“Avevo un’immagine diversa di lui prima di incontrarlo – ha dichiarato non senza un briciolo di emozione -. Mi aspettavo che fosse qualcosa di simile a una leggenda e non così vicino come invece è”.
Il pilota della Racing Bulls ha poi svelato un curioso retroscena, con un’enfasi tipica del tifoso che riesce a conoscere il suo beniamino: “Abbiamo cambiato il casco, cosa che volevo anche prima di essere un pilota di F1. Alla fine è stato lui a chiedermelo e la mia testa è esplosa. Ero super felice il mio cuore era in estasi”. Tra due anni potrebbe gareggiare in squadra con lui.