In Spagna, come in Italia, è fervido il dibattito sul futuro di Marc Marquez e sulla scelta che dovrà fare la Ducati
“Dato che sono competitivo, è chiaro che l’anno prossimo voglio provare ad avere la moto di ultima evoluzione, che sia di qualsiasi colore, di qualsiasi marca. Perché per lottare per il mondiale hai più opportunità, con una moto che è di ultima evoluzione. Ho le idee chiare“. Con queste parole, pronunciate ai microfoni di Sky Sport subito dopo la gara di LeMans – conclusa al secondo posto, dietro Martìn, dopo un clamoroso sorpasso a Pecco Bagnaia – Marc Marquez ha lasciato intendere che al centro del mercato, al centro delle scelte delle varie squadre in vista dell’anno prossimo, c’è anche lui.
Stretto dalla morsa di onorare le sue ambizioni – stiamo parlando di un pilota che, prima della terribile caduta nella gara inaugurale del mondiale 2020, era già ad 8 titoli iridati a soli 27 anni d’età – e dal pericolo di dover cedere il passo, in Ducati, al rivale Jorge Martìn, il ‘Cabroncito’ riflette sul suo futuro.
Passare nel Team Factory assieme a Pecco lo porrebbe sì in condizioni ideali per lottare per il titolo, ma lo costringerebbe a rinunciare al suo storico sponsor Red Bull, di cui è uomo immagine da tempo. Una soluzione soddisfacente per tutti – indiscrezione cavalcata dalla stampa spagnola – potrebbe essere quella di Marquez in Pramac, ma con trattamento da pilota ufficiale, e Martìn in Ducati Lenovo con Bagnaia.
Intanto il Mondiale 2024, che qualcuno sta addirittura perdendo di vista a causa del grande fermento attorno al mercato piloti, va avanti. Marquez, partito in sordina, può legittimamente ambire al titolo, accusando solo 2 punti di ritardo dall’iridato piemontese e 40 dal connazionale del team Pramac.
La possibilità di compiere un’impresa che sarebbe fantascientifica – vincere il Mondiale, e sarebbe il nono, a bordo della Desmosedici del 2023 – non farà arretrare l’ex rivale di Valentino Rossi di un centimetro. Nessuna remora, nessun eventuale ordine di scuderia dalla ‘casa madre’ per agevolare Bagnaia nella corsa al titolo sarà ascoltato.
A proposito: Gigi Dall’Igna, storico ingegnere e Direttore corse di Ducati, sta riflettendo sull’opportunità di mettere i due galli da combattimento (Pecco e Marc) nella stessa squadra. Forse è davvero troppo rischioso, insistono ancora dalla Spagna. Così come del resto lo è avere il ‘Cabroncito’ come rivale in un team satellite, pur montando una Ducati clienti.
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