Il fuoriclasse spagnolo, nonostante le difficoltà, affila le armi in vista del Roland Garros: il sogno è rimasto immutato
La resilienza. Forse la dote migliore, per lo meno se parliamo delle fasi finali della sua carriera, di Rafael Nadal da Manacor. Il fuoriclasse spagnolo, che nel 2023 ha giocato solo due match ufficiali, sottoponendosi ad un’operazione chirurgica fatta beffardamente proprio il 3 giugno – giorno del suo compleanno – è tornato ufficialmente in pista il 2 gennaio 2024, vincendo il suo match di esordio al torneo di Brisbane contro uno dei suoi rivali nei vecchi e bei tempi andati: Dominic Thiem.
Tra mille difficoltà, nuovi dolori da sopportare, e una condizione fisica approssimativa – o quanto meno non in grado di supportare quello che la testa vorrebbe mettere sul rettangolo di gioco – il 22 volte campione Slam è riuscito a partecipare quanto meno ai grandi tornei in patria.
Fuori ai sedicesimi a Barcellona, spintosi fino agli ottavi di finale a Madrid – dove, avendo già detto che sarebbe stata la sua ultima partecipazione in carriera, ha ricevuto un commovente addio dopo la sconfitta contro Jiri Lehecka – il maiorchino ci ha provato anche a Roma. Con scarsi risultati. Il Re – o ex? – della terra battuta però non demorde. Parigi si avvicina, e il vecchio campione vuole graffiare per un’ultima volta. Sarebbe un’impresa davvero leggendaria.
Intervistato da FranceTVSport a pochi giorni dallo start del prestigioso Major francese, Rafa ha sostanzialmente cavalcato la stessa linea comunicativa tenuta sull’argomento Roland Garros negli ultimi mesi. Se il campione sarà a Parigi, lo farà perché pensa di avere delle possibilità per competere. Senza che questo significhi necessariamente farlo per la vittoria finale, sebbene da un cannibale della terra rossa come lui è difficile credere che non coltivi fosse anche una benché minima speranza di farcela.
“Andrò a giocare il torneo pensando che posso dare il massimo, che posso giocare al 100%, ma se il mio corpo non mi permetterà di vincere alcuna partita, allora lo accetterò. Non scenderò in campo sapendo che non ho alcuna possiiblità, o che sicuramente non ce la faccio”, ha esordito il campione.
“Mi ha fatto molto male non poter giocare a Montecarlo, però ho potuto giocare a Barcellona, Madrid, Roma… e spero di poterlo fare al Roland Garros“, ha concluso l’iberico.
La prudenza, insomma, continua in un certo senso a farla da padrona. Rafa non vuole sbilanciarsi sulle sue possibilità di coronare il sogno di alzare al cielo per la 15esima volta la Coppa dei Moschettieri, ma non ha neppure detto di escluderlo a priori. Ci sarà da diveertirsi, insomma, sul rovente campo del Philippe-Chatrier…
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