Tragedia sfiorata al Giro d’Italia: ecco, nei dettagli, cos’è successo nel corso della 15esima tappa della corsa rosa
Tadej Pogacar ha saldamente le mani sul Giro d’Italia: 5 vittorie di tappa e un distacco abissale sul suo più immediato inseguitore, il gallese Geraint Thomas.
Netta la superiorità del fuoriclasse sloveno: appena la strada s’impenna, Pogacar con irrisoria facilità saluta il gruppo e s’invola come in occasione del tappone alpino con arrivo al Mottolino (Livigno).
Scattato ai -14 km, uno dopo l’altro Pogacar ha raggiunto e superato tutti i corridori che hanno animato la fuga di giornata per poi trionfare in solitaria, ennesimo capolavoro di un fuoriclasse che sembra non avere limiti.
Eppure, l’euforia per l’impresa d’altri tempi del 25enne sloveno avrebbero potuto lasciare posto alla disperazione in quanto si è sfiorata la tragedia.
Jenthe Biermans è stato protagonista di una rovinosa caduta che avrebbe potuto avere conseguenze tragiche nel corso della discesa del mitico Passo del Mortirolo, uno dei Gran Premi della montagna del tappone alpino con arrivo a Livigno: il corridore dell’Arkea-B&B è precipitato in un burrone dopo un volo di circa 30 metri.
A renderlo noto, una volta tagliato il traguardo, è stato lo stesso protagonista tra lo stupore generale visto che in pochissimi si sono accorti della tragedia sfiorata sulla discesa del Passo del Mortirolo: “Ho valutato male una curva in discesa e il risultato è stato una terribile caduta“, ha spiegato Biermans che è stato poi soccorso da alcuni suoi colleghi: “Quattro squadre hanno subito iniziato a cercarmi. Ero sprofondato in un dirupo di almeno 25-30 metri, un burrone. Gianni Meersman e alcuni uomini di Intermarché-Wanty, tra gli altri, sono arrivati immediatamente e mi hanno dato una mano. Voglio ringraziarli pubblicamente”.
Ma nel dettaglio cos’è successo? Ebbene, il 28enne dell’Arkea-B&B non ha saputo fornire una spiegazione anche perché comprensibilmente sotto shock: “In un primo momento non potevo più muovermi. Ho continuato a volare nel vuoto dopo la caduta e alla fine mi sono fermato attorno a un albero. Inoltre ho perso la comunicazione radio durante la scivolata, quindi non sono riusciti a trovarmi subito”.
Poi è stato individuato e soccorso da alcuni colleghi e così è potuto rimettersi in sella e concludere la tappa: “Sono risalito in bici e poi ho proseguito grazie al grande supporto degli altri ragazzi e della mia forza di carattere“.
Insomma, solo un grande spavento per una rovinosa caduta in un burrone che solo per un colpo di fortuna non ha avuto conseguenze drammatiche.
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