Possibile stangata UEFA per un club qualificato alla prossima Champions League che potrebbe essere escluso: il motivo è davvero incredibile
Quando si ottiene la qualificazione in Champions League o più in generale nelle coppe europee, molti club tremano al momento di ricevere l’ok definitivo da parte dell’UEFA dopo i paletti sempre più stringenti imposti dalla massima organizzazione di calcio in Europa. Specialmente per chi si qualifica per la prima partecipazione o dopo diverso tempo.
Questo è il caso, ad esempio, per la prossima stagione del Bologna o anche di Girona, Brest, Stoccarda e Aston Villa. Per non parlare della matricola assoluta Heidenheim, qualificatosi in Conference da neopromossa. L’ultimo esempio è lo Jagiellonia, club polacco che ha appena vinto per la prima volta nella propria storia il campionato di Polonia.
Quale paletto del Fair Play Finanziario avranno infranto o di quale presunto illecito sportivo sono accusati? C’è qualcosa di poco chiaro in merito a qualche trasferimento, conto che non torna, modalità di vittorie delle partite? Nulla di tutto questo, perché il motivo per il quale il club polacco rischia di dover rinunciare ai propri sogni di gloria è alquanto assurdo e grottesco, e di cui non ha nessuna responsabilità, purché inserito nel regolamento.
C’è una strana regola, di cui nessuno era a conoscenza, che vieta ai club di partecipare alla Champions League se nel raggio di 200 kilometri dall’impianto sportivo in cui disputano le proprie partite non c’è un aeroporto. Ebbene la squadra polacca pagherebbe questa regola, in quanto attualmente è assente questo vincolo, alquanto sconosciuto, relativo all’iscrizione in Champions. Avrebbe del clamoroso non prendere parte alla competizione per questo motivo, ma al momento lo scenario è questo.
Perdere la nuova SuperChampions, nella sua modalità allargata e rinnovata, sarebbe beffardo. E ciò non c’entra nulla con la capienza dello stadio, per il quale anche ci sono altri paletti di vincolo. Il paradosso è che lo stadio dello Jagiellonia di 22mila posti è ritenuto a norma dall’UEFA, è all’altezza di poter disputare incontri europei.
L’aeroporto più vicino è quello di Varsavia che dista 210 kilometri dallo stadio di Bialystok, la città a cui appartiene il club. Ovviamente sono già al vaglio le possibili soluzioni per sopperire al problema: trovare una sede alternativa o ricevere un’eccezione da parte dell’UEFA trattandosi di pochi kilometri in più (circa una decina) rispetto la regola. Se i problemi verranno risolti, i campioni di Polonia inizieranno la propria avventura nel secondo turno preliminare a luglio.
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