Nonostante non fosse un evento degno della massima attenzione da parte del pubblico, quanto successo nel match di doppio ha creato scalpore
In questi ultimi mesi si è parlato tanto della prorompente entrata di PIF – il fondo sovrano dell’Arabia Saudita – nei circuiti ATP e WTA. Dopo aver ottenuto di apporre il proprio marchio sia sulla denominazione del ranking per il circuito femminile, nonché sul premio che viene conferito a fine stagione a chi chiude l’anno solare in testa alla classifica, il colosso saudita è diventato main sponsor di alcuni tra i principali tornei del circuito.
Per non parlare dell’annunciata novità del Six Kings Slam, un ricchissimo torneo riservato a 6 eletti che vedrà la sua prima edizione nel prossimo ottobre, con gli incontri disputati a Riyad, in Arabia Saudita.
Dopo aver già ottenuto anche l’organizzazione, per i prossimi 3 anni, delle WTA Finals, PIF potrebbe dispiegare i suoi tentacoli anche verso i tornei del Grande Slam, che però finora resistono agli accordi di partnership tra le associazioni professionistiche di tennis e lo stesso fondo.
Anche senza lo sterminato potere economico della creatura capitanata dallo sceicco Bin Salman, i Major del circuito restano tornei ricchissimi, che ricoprono d’oro i partecipanti. Che siano protagonisti nel tabellone del singolare o del doppio, i tennisti hanno sempre un ottimo tornaconto nel prender parte agli eventi principali dei rispettivi circuiti.
Il Roland Garros ovviamente non fa eccezione. Il montepremi per un singolo match di doppio di secondo turno, ad esempio, garantisce 10mila euro alla coppia perdente. Ebbene, quanto accaduto sabato 1 giugno sul campo numero 4 dell’impianto parigino è sembrato quasi uno schiaffo alla miseria. E forse anche all’etica.
Il neozelandese Marcus Daniell e l’americano Mackenzie McDonald erano opposti alla coppia (numero 19 del seeding) composta dal croato Mate Pavic e dal salvadoregno Marcelo Arevalo. Il match, disputatosi sul campo 4 in una delle giornate più instabili dal punto di vista meteorologico, è durato però lo spazio di appena 80 secondi.
Già, il tempo di vedere la coppia Pavic-Arevalo ottenere il primo gioco del set a zero, che il match è finito. Nell’incredulità generale. È stato il neozelandese Daniell, infatti, ad avvicinarsi all’arbitro chiedendo l’immediato intervento del fisioterapista. Problemi alla coscia per il 34enne nativo di Masterton, che ha comunicato al compagno e agli avversari – oltre che al giudice di sedia – l’impossibilità di proseguire.
L’incontro, durato quindi poco più di un minuto, ha comunque garantito ai due sconfitti a tavolino il gettone di presenza previsto: 10mila euro è stata la somma incassata per non aver nemmeno sudato in campo. Anche senza i milioni di dollari di PIF, insomma, restano grandi punti interrogativi su taluni compensi percepiti dai tennisti in certe circostanze…
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